LA RACCOLTA È UNA GRANDE RISCOPERTA

Da quando ho iniziato questo meraviglioso viaggio botanico ho letto molti libri, frequentato corsi ma sopratutto molte piante.

Ogni aiuola e ogni angolino con un po’ di terra è diventato ai miei occhi un brulicare di vita, con soggetti molto diversi e ricchi di personalità, di usi, di sapori e di messaggi.

La raccolta (foraging in inglese) è una grande riscoperta. Le specie selvatiche (tra le quali si trovano molte antenate delle piante che consumiamo quotidianamente) ci portano dal punto di vista gastronomico alla radice più profonda del sapore. Allo stato spontaneo le piante, che si devono continuamente difendere dagli attacchi esterni e dalle competizioni, si sviluppano per intensità di sapori e di proprietà.

radice di Rhodiola rosea
Con il riconoscimento delle tante erbe mangerecce e officinali che crescono intorno a noi non solo eleviamo le erbacce al giusto rango che gli spetta ma possiamo in ogni stagione osservare la biodiversità dei nostri prati e dei nostri boschi.

Nelle le uscite di riconoscimento delle erbe e le piante selvatiche cerco di restituire quei saperi tradizionali che si stanno perdendo.

Da qui il mio interesse per l’etnobotanica, ovvero per quella scienza che studia gli usi popolari delle specie botaniche. Credo che l’unione tra conoscenze di botanica ed etnobotanica quando si parla di piante alimurgiche sia fondamentale, come del resto è fondamentale un approccio ecologico.

talli freschi di Allium vineale
primizie di Taraxacum officinale

Con il progetto RITORNO AL BOSCO vorrei condividere con voi questo amore per le erbe e le piante selvatiche in modo che anche voi possiate guardare un prato non come una banale distesa di erba ma come un generoso pullulare di piante molto diverse tra loro.

fiori freschi di Tilia cordata