COSA SI PUÒ AUTO PRODURRE CON LE ERBE E LE PIANTE SELVATICHE?

Una miriade di cose. Come ad esempio:

MISTICANZE

Nelle diverse stagioni dell’anno sono molte erbe che si possono raccogliere e portare in tavola crude nelle misticanze. Si possono trovare erbe dal sapore amaro, dolce o acidulo e combinarle a piacimento. Si possono aggiungere anche fiori e frutti.

Erbe e fiori eduli spontanei (tarassaco, aglio delle vigne e orsino, fiori di viola e primula, crespigno, silene, achillea, valerianella, alliaria, acetosa, billeri, borracina)

STUFATI

Rispetto alla bollitura la cottura in tegame permette alla ricetta di non perdere le proprietà e i preziosi sali minerali contenuti nella pianta. Per questo prediligo stufare le erbette con la sola acqua di lavaggio o tuttalpiù aggiungendone pochissima. Anche nel caso degli stufati la varietà che si trova tra le piante e erbe spontanee è notevole. Possono essere gustati come contorno o possono diventare la base per ripieni, frittelle e frittate.

PESTI

Per me in cima alla TOP TEN dei pesti ci sta senza dubbio il pesto di Aglio Orsino. È uno dei miei preferiti e nella stagione primaverile di foglie se ne trovano davvero in grande quantità. Si possono realizzare buonissimi pesti con molte altre erbe decisamente più delicate come l’amaranto o lo spinacio di montagna.

foglie essicate di Melissa officinalis
nocciole selvatiche della Vallecamonica

POLVERI ALIMENTARI

Un altro modo per utilizzare erbe e fiori è trasformali in polvere e impiegarli poi per aggiungere sapore ad una pietanza o come coloranti alimentari. Mi piace questo modo di conservare perchè molto versatile e creativo in cucina.

polvere di cinorrodi di rosa canina selvatica

MARMELLATE

Frutti, fiori e bacche si possono trasformare in marmellate.

SCIROPPI

Con foglie, fiori, frutti, pigne e cortecce si possono produrre sciroppi a base di zucchero (o acqua+zucchero) che possono poi essere usati per addolcire bevande o per aggiungere una nota particolare e dolciastra ad alcuni piatti. Alcuni sciroppi vengono in aiuto anche dal punto di vista “farmaceutico” all’insorgere dei primi sintomi da raffreddamento come lo sciroppo di piantaggine utile contro la tosse.

LIQUORI

Alla base dei liquori vi è l’estrazione dei composti della pianta in soluzione alcolica o idroalcolica. Non sono esperta in questo campo ma tutti sappiamo che liquori e grappe aromatizzate con fiori e radici di piante selvatiche sono diffuse in tutto il territorio italiano. Da noi in Valle Camonica nella tradizione dei liquori troviamo la grappa di Artemisia Genipi, pianta ormai a rischio e protetta a livello nazionale e regionale per le troppe raccolte indiscriminate. Quindi ricordiamoci sempre che la natura selvatica va sempre rispettata e protetta, mai depredata.

SUCCHI FRESCHI

Con l’aiuto di un estrattore si possono trasformare piante, foglie e frutti in succo che poi può essere bevuto o addizionato ad alcune ricette.

nocino in preparazione con noci selvatiche

INFUSI e TISANE

Con infusi e tisane possiamo estrarre dalle foglie e dai fiori le sostanze idrosolubili presenti nella pianta. La differenza tra infuso e tisana sta nel fatto che l’infuso viene fatto con una sola erba o fiore mentre la tisana è una combinazione di 2 o più piante. Si porta ad ebollizione l’acqua, si spegne e si lascia a macerare la pianta per 5/7 minuti. Si filtra e si beve, calda o fredda.

DECOTTI

Si tratta sempre di un estrazione in acqua ma con il decotto utilizziamo le parti più dure e coriacee della pianta. Ideale quindi per semi, bacche e cortecce. La parte, o le parti della pianta, vengono messe in acqua fredda e portate a bollore. Poi si lascia riposare la pianta per altri 10-15 minuti (a seconda della pianta/parte usata).

IMPACCHI E IMPIASTRI

L’impiastro di emergenza si può ottenere masticando una foglia con i denti e applicare la poltiglia ottenuta sulla parte interessata. È il caso della Piantaggine che masticata e a contatto con la saliva rilascia le mucillagini. Questo impiastro si può usare in caso di punture di insetti o in caso di bruciori. L’impacco invece prevede l’applicazione della pianta sulla parte interessata, dopo averla lasciata macerare in infuso.

OLEOLITI

L’estrazione delle sostanze liposolubili della pianta deve avvenire per macerazione foglie e fiori in una sostanza lipidica, grassa. Per questo gli oleoliti sono meravigliosi e facilissimi da preparare. Un volta filtrati gli oleoliti possono essere utilizzati come base per autoprodurre pomate, creme e saponi artigianali.

IDROLATI

Gli idrolati sono acque aromatiche ottenute dalla distillazione in corrente di vapore di fiori, foglie e altre parti delle piante.

oleolito di iperico e achillea
balsamo con oleolito di iperico